La riproduzione, seguita subito in ordine di importanza dall’alimentazione, elementi indispensabili alla conservazione della specie,costituiscono le due principali esigenze delle specie animali che hanno contribuito più di ogni altra all’evoluzione dell’uomo da cacciatore solitario ad essere sociale quale oggi è.
Tra le sue peculiarità, per quanto ne sappiamo, l’uomo è l’unico animale che è riuscito a trasformare queste primordiali necessità evolutive in situazioni piacevoli sulle quali indulgere e non solo per la conservazione della specie!
Indulgere un po’ troppo, sicuramente nei riguardi dell’alimentazione, può essere inquietante. I dati epidemiologici riguardanti le patologie legate a cattive abitudini alimentari e le patologie determinate da disturbi alimentari confermano le nostre preoccupazioni.
Già il filosofo Feuerbach asseriva: “Noi siamo quello che mangiamo” e giudicare dai danni che ci infliggiamo con una errata alimentazione la prima considerazione che ci viene in mente è che siamo irrazionali.
Senza ricorrere ai pensatori dell’800, è nozione comune che il cibo influenza non solo il fisico ma anche la coscienza ed il modo di pensare. Quindi oltre che “mens sana in corpore sano” potremmo affermare “mens sana con l’alimentazione giusta”.
Non vogliamo a questo punto dissertare su cosa si intenda per giusta alimentazione, anche perché non esiste di fatto un tipo di vitto che possa andare bene per tutti. È chiaro come ogni soggetto sia individualmente diverso da un altro; alcuni mangiano di tutto senza limiti e non ingrassano, altri perennemente a dieta sono vergognosamente sovrappeso, alcuni non tolleranodeterminati alimenti che sono invece ottimali per altri.
A che dobbiamo queste macroscopiche differenze?
Ad un universo microscopico che è dentro di noi e si chiama MICROBIOTA.
Cosa si intende con il termine microbiota?
Il nostro tratto gastro-intestinale ospitava bilioni di organism quail batteri, virus e funghi di oltre mille specie che colonizzano l’intestino fin della nascita. Questa communità, denominata microbiota (conosciuta precedentemente come la “flora batterica”), si modifica continuamente durante la vita in base all’età, all’interazione con l’ambiente (per esempio lo stress, l’assunzione di farmaci, particolarmente gli antibiotic, ecc.) ed alla dieta.
Il microbiota è considerato “l’organo dimenticato” in quanto gioca un ruolo fondamentale nella funzione corretta dei sistemi di digestione, trasformazione e assorbimento di nutrienti e vitamine, nella detossificazione e modulazione del sistema immunitario.
Perchéil microbiota è così importante?
Conosciamo come possono manifestarsi I segni di uno squilibrio del microbiota: gonfiore e gas intestinale, stanchezza, alterazioni della regolarità intestinale (diarrea, stitichezza), crampi, aumentato rischio di infezioni delle vie genito-urinarie e un senso di malessere generale. Esiste un complesso e delicate rapporto tra il microbiota e l’ospite, detta simbiosi. L’infiammazione cronica è associata a tante malattie umane, tra le quali le malattie infiammatorie intestinali (morbo di Crohn e rettocolite ulcerosa), la sindrome del colon irritabile (IBD), l’artritereumatoide, la sclerosimultipla, e alter malattie autoimmune, il diabete, malattie neuro-psichiatriche, cancro del colon, fegato e pancreas.
I micro-organismi presenti nel tratto intestinale interagiscono con il sistema immunitario dell’ospite, istruendolo su come distinguere tra i patogeni estranei e il tessuto autoctono, e innescando una reazione infiammatoria di autodifesa solo nel caso del primo.
L’alimentazione ha un ruolo in questo processo?
Le alterazioni patologiche del microbiota, come ad esempio la disbiosi (legata ad un alimentazione ricca di zuccheri semplici e grassi saturi e povera di frutta e verdura), disturbano questo equilibrio, provocando una reazione impropria contro i tessuti sani; la reazione autoimmune.
Infatti il microbiota modifica la disponibilità di vari nutrienti presenti nella dieta; un rapporto sfavorevole tra le specie favorisce un ricavo eccessivo di energia dai nutrienti e l’assorbimento di molecole che stimolano uno stato di infiammazione cronica di basso grado associate all’obesità e le malattie metaboliche.
Come posso fare per correggere un’eventuale disbiosi?
Lo scopo dell’intervento nutrizionale è ripristinare l’equilibrio giusto al livello del microbiota. Fondamentale un’analisi attenta della dieta con consigli specifici per aumentare il consumo degli alimenti freschi, ricchi di sostanze probiotiche quali le fibre, sia solubili (per esempio presenti nei grani integrali poco raffinati) che non solubili (per esempio le fibre presenti nelle verdure), che nutrono gli organismi “buoni” all’interno dell’intestino. Per altro, un maggiore consumo di frutta e verdure è in grado di fornire all’organismo delle sostanze antiossidanti, quail i polifenoli, i flavanoidi e le vitamine, associate ad un ridotto rischio delle malattie cardiovascolari, infiammatorie, neoplastiche e metaboliche. Tante volte, in aggiunta alle modifiche della dieta, è utile la prescrizione da parte del medico di una terapia con i probiotici (“fermenti lattici”) scelti in base alle esigenze specifiche dell’individuo.
A chi rivolgersi in caso di disturbi legati all’alimentazione?
Alla luce di quanto abbiamo detto, appare evidente che non esistono regole o diete che vadano bene per tutti. Non esistono diete miracolose!
Ma sicuramente è importante rivolgersi ad un medico specializzato o ad un centro qualificato.
Dentro la Città della Salute, presso Physiolife Porto Fluviale, è attivo ed operante un Centro Specifico che, valendosi di un’èquipe polispecialistica guidata da un medico nutrizionista, è in grado di affrontare a 360° tutte le problematiche legate a disturbi metabolici ed alimentari di ogni paziente.