Un ventenne di oggi probabilmente non sa chi è stato e cosa ha significato Christian Barnard per la storia della medicina mondiale.
Se andasse su Wikipedia potrebbe leggere: “Christiaan Neethling Barnard (Beaufort West, 8 novembre 1922 – Pafo, 2 settembre 2001) è stato un chirurgo sudafricano, assurto a fama mondiale per aver praticato il primo trapianto cardiaco della storia della medicina!”.
A me , che ho avuto modo di conoscerlo personalmente e di frequentarlo sia come Medico che come uomo, piace ricordarlo così: una persona generosa, un grande chirurgo ed un pioniere.
Per chi, come me era un ragazzo negli anni sessanta, due sono gli eventi, anche televisivi, che hanno segnato quel periodo: lo sbarco sulla luna, con Armstrong che dice è “un piccolo passo per un uomo, ma è un grande passo per l’umanità” e, prima l’annuncio che uno sconosciuto chirurgo sudafricano, in un altrettanto sconosciuto ospedale di quel lontano paese, aveva trapiantato il cuore di un uomo nel torace di un altro. Era il 3 dicembre 1967, e quel chirurgo si chiamava Christian Barnard.
La sensazionale notizia fa il giro del mondo in poche ore: Barnard diventa l’uomo del momento. Nonostante il primo paziente con il cuore di un altro essere umano sia sopravvissuto poco più di due settimane, l’operazione di Barnard costituisce una pietra miliare per la chirurgia.
Giovane e bello, dotato di grande capacità mediatica Barnard in pochissimo tempo diventa una stella internazionale, ed è celebrato in tutto il mondo: il suo viaggio in America con la moglie diventa un vero e proprio trionfo mediatico, tra partecipazioni a show televisivi, incontri nelle università e con politici e scienziati.
I suoi poster erano nelle camere delle ragazzine e degli studenti di medicina. Barnard divenne famosissimo, complice forse il fatto che il personaggio si prestava.
A suo modo playboy, tenne vivo l’interesse dei rotocalchi ma, a prescindere dal lato gossip, il suo lavoro fu forse il primo “evento mediatico” moderno legato alla medicina. In realtà, Barnard ebbe a che fare soprattutto con le intermittenze del cuore intese proprio in senso mondano-letterario. E fu questa sua consapevole debolezza, unita all’ aria di eterno adolescente dolce e cinico nel contempo, a renderlo straordinariamente amato dalle donne e ben presto inviso a gran parte del mondo scientifico.
In certo senso nasce lì l’interesse dei mezzi di comunicazione per la medicina e una certa personalizzazione delle notizie scientifiche. Ma il successo scientifico di Barnard, il cui volto campeggiava persino sopra i letti delle ragazzine infatuate di lui come di una popstar, deve fare i conti con le «intermittenze del cuore» dello “sciupa femmine”.
I rotocalchi lo inseguono: si parla di «mago delle speranze deluse», del «genio senza credito», di un «divo alla Cronin», del «re di cuori», del «bisturi pubblicitario». Nel ‘ 70 Chris lascia la prima moglie, con la quale ha avuto due figli. Sposa la bellissima e straricca (figlia di un petroliere sudafricano) Barbara Zoellner, diciannove anni. Intanto, viene accusato di aver lasciato morire sua madre (la sua ammissione, come il suo favore per l’ eutanasia, verrà qualche anno più tardi: «soffriva troppo»).
E Gina Lollobrigida, le cui lettere d’ amore furono scoperte già dalla prima moglie («Ruppi con Gina per il clamore intorno alla nostra storia. Me lo consigliarono altri…»: pare ci fosse lo zampino del suo editore). Il terzo matrimonio è dell’ 88, con la modella Karin Setzkorn, ventiquattro anni, quarantadue in meno dell’ ex professore (ne verrà un quinto figlio).
Barnard è morto in un albergo della località di Paphos a Cipro. Il noto cardiochirurgo, che era arrivato tre giorni prima sull’isola, si è sentito male nella tarda mattinata mentre stava leggendo un libro seduto sui bordi della piscina dell’albergo Coral Bay Paphos, sulla costa sud-occidentale dell’isola.
Ad ogni modo, dopo di lui, la medicina non è stata più la stessa cosa.
Quel giovane cardiochirurgo sudafricano ha contribuito alla medializzazione della scienza se non alla spettacolarizzazione della stessa.
Si sono accesi i riflettori su un mondo che fino ad allora aveva interessato solo i pochi addetti ai lavori.
Non pare azzardato affermare che le numerose serie televisive di ambientazione medica, ma soprattutto chirurgica sono figlie di quello straordinario evento scientifico e mediatico.
Sicuramente da allora la Cardiochirurgia e la medicina tutta hanno fatto passi da gigante sia perché supportati da straordinari mezzi diagnostici, sia per le maggiori conoscenze che con gli anni e le esperienze ci hanno permesso di affrontare patologie ritenute un tempo estreme con la speditezza di una medicina di “routine”.
Non solo i mezzi diagnostici e le tecniche chirurgiche sono profondamente mutate in questi anni.
Profondamente mutato è, in particolare, l’approccio verso il paziente cardiopatico che deve essere considerato e valutato non sin funzione della sua patologia ma, come individuo, complessivamente sotto tutti gli aspetti.
Grande importanza si attribuisce anche alla riabilitazione post chirurgica che ha lo scopo di aiutare il paziente in una più rapida ripresa là dove è possibile e nell’ottimizzazione della qualità della vita basata sul recupero funzionale di tutte le capacità residue.
Cosa può fare Città della Salute per la prevenzione delle malattie cardiovascolari?
Nel Nostro Centro Polispecialistico Riabilitativo Physiolife Porto Fluviale un équipe composta da specialisti in cardiologia , cardiochirurgia, bronco pneumologia, fisiatria, scienze motorie, si propone per offrire a tutti i cardiopatici la possibilità di recuperare e sfruttare al meglio tutte le capacità residue.
Il Nostro Centro Polispecialistico Riabilitativo Physiolife Porto Fluviale offre, tra gli altri, anche i servizi del Centro per la Prevenzione, Diagnosi e Cura delle Malattie Cardiovascolari, che attualmente costituiscono la prima causa di morte e di invalidità nei paesi occidentali.
Articolo a cura del Prof. Luciano Battaglia